Processors and Growers Research Organisation

Practice Abstract 58 - Chickpea (Cicer arietinum L.) management on tilled soils - University of Pisa

Short title (in English): 
Chickpea (Cicer arietinum L.) management on tilled soils - University of Pisa, (https://avanzi.unipi.it/)

Short summary for practitioners (in English): 
Chickpea is a legume crop gaining peace on the market as plant-source protein, and then is also interesting for farmers as alternative crop to cereals. The cultivation of chickpea is not easy because of weed competition, Ascochyta blight and also harvesting losses. To achieve satisfactory yields, at the Centre of Agri-Environmental Research “Enrico Avanzi”, chickpea is grown on tilled soils as follows: shredder of the preceding crop in summer (August), phosphatic fertilization and mouldboard ploughing at 30 cm in August-September and some winter harrowing to reduce microthermal weeds presence. In February-March the soil is harrowed and then chickpea is sown at ~50 germinable seeds/m2. At this stage, many farmers are used to apply a limited amount of N as mineral fertilisers (~20-30 kg N ha-1) in order to prevent from negative effects of suboptimal nodulation of the roots due to late frost or huge rainfall. Nevertheless, this practice should be avoided as it can stop definitively the symbiotic N fixation. In the early stages (March-April), the first operation to control weeds is hoeing, and then, when the crop is more developed (April-May), an herbicide treatment is done to control macrothermal dicots and monocots. If the season is wet, a fungicide spray could be needed to control Ascochyta rabiei.

Short title (native language): 
Coltivazione del cece (Cicer arietinum L.) in un sistema convenzionale - University of Pisa, (https://avanzi.unipi.it/)

Short summary for practitioners (native language): 
Il cece è una coltura leguminosa che negli ultimi anni è diventata importante per il mercato come fonte di proteine vegetali, e quindi, importante per gli stakeholders. È una coltura non molto competitiva con le infestanti, ma nell’ottica dei sistemi convenzionali potrebbero essere adottate varie strategie per ottenere delle buone produzioni. Presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi”, il cece è coltivato con sistema convenzionale, tramite l’utilizzo delle seguenti operazioni colturali: trinciatura dei residui della coltura precedente durante l’estate, in agosto, concimazione fosfatica e aratura a 30 cm ad agosto-settembre ed alcune erpicature invernali per ridurre la presenza di infestanti microterme. A febbraio-marzo il suolo viene affinato, e il cece viene seminato (50 semi germinabili/m2). Molti agricoltori, temendo gli effetti negativi dei ritorni di freddo o di ingenti piogge sulla nodulazione delle radici, applicano in questa fase una ridotta dose di N in forma minerale (~20-30 kg N/ha). Tuttavia, questa pratica è da sconsigliarsi perché può determinare paradossalmente il blocco dell’azoto-fissazione. Nelle prime fasi di crescita (marzo-aprile), la prima operazione per il controllo delle infestanti è la sarchiatura, e successivamente, quando la coltura è sviluppata in aprile-maggio, viene effettuato un trattamento erbicida, per monocotiledoni e dicotiledoni macroterme. Se la stagione fosse piovosa, potrebbe essere necessario un trattamento fitosanitario per Ascochyta rabiei. Se le operazioni colturali sono effettuate tempestivamente, nei sistemi convenzionali non si hanno molti problemi, ed è possibile ottenere delle buone produzioni

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